Descrizione completa: Un inno alla valle di susa, tanto sfruttata e bistrattata, tanto accusata e utilizzata, ma che offre scenari di rara bellezza al tramonto sul seguret con le sue cargnole rossastre o al primo mattino, al sorgere del sole dal rocciamelone. Non solo. In inverno quale sorpresa nello svegliare i villaggi addormentati sotto la neve con gli sci o le ciaspole! E poi, tornando indietro nel tempo, tentare di visitare questa valle quando ancora viveva della sua economia, senza impianti di risalita o autostrade e inspiegabili progetti di trafori sotto i ghiacciai del massiccio d'ambin! Che emozione pensare che questa valle aveva floridi commerci e che il primo traforo d'italia lo ha fatto proprio cavour a bardonecchia...Ma anche le attività più umili, le fienagioni, le miniere e le cave di estrazione. E poi le guerre, le soldataglie, le fortificazioni, le gallerie, la storia dei militari che hanno vissuto nel freddo e nella paura e che hanno costruito quel patrimonio di strade militari che portano in alto e che poche vallate hanno, così panoramiche e percorribili. Per non dimenticare la vita della povera gente, i balli sui prati per celebrare i raccolti, i lutti e le miserie, le partenze e le emigrazioni. Ecco, la valle di susa è tutto questo.